Qualcuno lo ritiene poco igienico; altri ne fanno una mera questione estetica; altri ancora sono esclusivamente condizionati dalla temperatura esterna e interna alla casa. Dormire con le calze è un’abitudine non condivisa da molte persone nel mondo.
Eppure la scienza ha emesso il suo verdetto: indossare le calze durante il sonno aiuta ad avere un riposo migliore. Un recente studio condotto in Corea del Sud, paese in cui questa abitudine è particolarmente diffusa, e pubblicato sul Journal of Physiological Anthropology, ha rilevato che nel campione analizzato, il sonno di chi indossava le calze era più lungo di oltre 30 minuti, mentre era risultato inferiore il numero di risvegli.
Il motivo? Semplicemente da attribuirsi alla cosiddetta vasodilatazione. La temperatura corporea normalmente si aggira tra i 36 e i 37 °C: nella notte però questo valore si abbassa almeno di un grado/un grado e mezzo, un processo decisivo nell’addormentamento.
È stato scoperto infatti che maggiore è la velocità nel raffreddamento del corpo, minore è il tempo che serve per prendere sonno. Potrebbe sembrare controproduttivo quindi indossare le calze prima di andare a letto, in realtà però non è così.
Durante la notte il nostro corpo agisce come un termostato, regolando la temperatura ideale per dormire bene: se avverte troppo caldo, dilata i vasi sanguigni ridistribuendo il sangue; se viceversa ritiene che sia troppo freddo, restringe i vasi e devia il flusso verso gli organi vitali, evitando così un’eccessiva dispersione di calore.
Mani, ma soprattutto piedi, a causa della loro posizione periferica, sono le parti del corpo che disperdono maggiormente il calore; scaldando queste estremità, il cervello riceve il segnale che il corpo ha già raggiunto la temperatura ideale per dormire, inducendolo a dilatare i vasi sanguigni che accelerano di raffreddamento dell’organismo, come detto un processo fondamentale per prendere sonno.