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Sonno di qualità e attività fisica allungano la vita: lo studio

Svolgere un livello di attività fisica pari o superiore alla quantità settimanale raccomandata (per gli adulti almeno 150-300 minuti ad intensità moderata, stando alle linee guida stabilite nel 2020 dall’Organizzazione Mondiale della Sanità), potrebbe contrastare i gravi danni alla salute associati alla scarsa qualità del sonno.

È quanto emerso da uno studio condotto dall’Università di Sydney e pubblicato sul British Journal of Sports Medicine, che ha evidenziato come la combinazione di sonno di scarsa qualità e attività fisica insufficiente possa aumentare il rischio di mortalità in generale, principalmente per patologie cardiovascolari e cancro.

Per arrivare a questo risultato i ricercatori hanno attinto alle informazioni fornite da 380.055 uomini e donne di mezza età (età media 55) che hanno preso parte allo studio di UK Biobank, che ha monitorato la salute a lungo termine di oltre mezzo milione di persone tra i 37 e i 73 anni.

I partecipanti hanno fornito informazioni sui loro livelli di attività fisica settimanale, misurati in minuti di “Metabolic Equivalent of Task” (MET). Questo parametro risulta

approssimativamente equivalente alla quantità di energia (calorie) spesa per chilogrammo di peso corporeo per minuto di attività fisica.

Per fare un esempio, 600 minuti di MET a settimana sono l’equivalente di 150 minuti di attività di intensità moderata o circa 75 minuti di attività fisica di intensità vigorosa a settimana.

I livelli di attività fisica sono stati classificati come alti (1200 o più MET minuti/settimana), medi (da 600 a meno di 1200) o bassi (da 1 a meno di 600) e nessuna attività fisica, secondo le linee guida dell’Organizzazione Mondiale della Sanità.

La qualità del sonno è stata classificata utilizzando un punteggio del sonno 0-5 derivato dal cronotipo (da “gufo notturno” a “allodola mattutina”), durata del sonno, insonnia, russamento e sonnolenza diurna: sano (4+); intermedio (2-3); o scadente (0-1). Dalle informazioni fornite sono state ricavate una dozzina di combinazioni di attività fisica e sonno.

Durante il periodo di monitoraggio, 15.503 persone sono decedute: 4.095 a causa di malattie cardiovascolari, mentre gli altri 9.064 erano stati colpiti da cancro.

Il 59% dei partecipanti (223 mila circa) svolgevano alti livelli di attività fisica; il 15% (57 mila circa) livelli medi; il 10% (39 mila) un basso livello; il restante 16% (quasi 60 mila persone) nessuna attività fisica. Più della metà (56%) dei partecipanti ha avuto un sonno sano; il 42% è stato classificato per un sonno di qualità intermedia; e il 3% invece ha avuto un sonno di scarsa qualità.

La statistica ha evidenziato che i più giovani, le donne e coloro che avevano un indice di massa corporea più basso stavano meglio finanziariamente, mangiavano più frutta e verdura, trascorrevano meno tempo della propria giornata seduti, non fumavano, non facevano turni, bevevano poco alcol, erano più fisicamente attivi e tendevano ad avere punteggi di sonno più alti.

Viceversa, più basso era il punteggio del sonno, maggiori erano i rischi di morte per qualsiasi causa, specie malattie cardiovascolari e per ictus ischemico. 

Rispetto a quelli con la combinazione (attività fisica elevata + punteggio di sonno sano), quelli all’altra estremità della scala (nessuna attività + sonno scarso), avevano i più alti rischi di morte per qualsiasi causa (57 percento in più).

“I livelli di attività fisica pari o superiori alla soglia delle linee guida dell’OMS (600 minuti di attività metaboliche equivalenti/settimana) hanno eliminato la maggior parte delle associazioni tra scarso sonno e mortalità. I risultati fanno capire quanto sia importante sforzarsi per aumentare sia l’attività fisica che la qualità del sonno, nel tentativo di migliorare la salute”, hanno spiegato i ricercatori nello studio.

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