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Chi ha inventato il materasso?

Il materasso fa parte della nostra quotidianità e molto spesso lo diamo quasi per scontato, tanto è vero che quando andiamo a dormire non diciamo “vado a sdraiarmi sul materasso”, ma “vado a letto”. Nel linguaggio comune il materasso ed il letto sono un tutt’uno, ma siamo ben consapevoli in realtà che ad offrirci comfort e sostegno è il materasso.
Dopo una lunga ed intensa giornata, quando ci sdraiamo stiamo così bene che ci viene in automatico pensare e ringraziare in silenzio colui che ha inventato il materasso…ma, a proposito, di chi si tratta?

Il materasso a molle fu inventato nel 1871 da un tedesco di nome Heinrich Westphal di cui sappiamo ben poco se non che ebbe una grande idea, in quanto da quel momento in poi la struttura del materasso è rimasta pressoché invariata, ma a lui personalmente l’invenzione non portò grandi successi. Non disponendo delle risorse finanziarie necessarie per la produzione industriale, la sua idea fu presto usata da altre aziende e al momento della sua morte non aveva beneficiato di niente, non aveva cioè risollevato la propria situazione economica.

Qualche anno più tardi, precisamente nel 1928, quando i materassi a molle stavano andando per la maggiore, John Boyd Dunlop brevettò il materasso in lattice di gomma, al quale nel 1935 seguì il materasso in schiuma sintetica. Si evince quindi che la storia del materasso, così come noi oggi lo conosciamo, è abbastanza recente. Ma la vera storia del materasso, inteso come sostegno per il corpo per il riposo notturno ha delle origini veramente antichissime.

Già nel Neolitco infatti l’uomo era solito crearsi una zona confortevole dove dormire la notte. All’epoca quindi non si dormiva per terra, ma ci si stendeva sopra un ammasso più o meno sistemato composto da ciò che si riusciva a recuperare, come del fogliame, della paglia e delle pelli di animali, le quali avevano anche il vantaggio di tenere caldo.

Come si può intuire, tale pratica venne quindi portata avanti nelle generazioni e nelle diverse popolazioni. Ecco che è noto che nel 3.600 a.C. i Persiani dormivano sopra delle soffici pelli di capra che riempivano con acqua; in un certo senso essi sono stati quindi i precursori di Sir James Paget che nel 1873 propose il suo prototipo di materasso ad acqua. Questo tipo di materasso venne presentato a scopo terapeutico, era cioè indicato per prevenire la formazione delle piaghe da decubito.

Tornando indietro nel tempo, gli Egiziani nel 3.400 a.C. usavano delle foglie di palma per dormire: la forma incava di questo particolare tipo di foglie infatti accoglieva bene la schiena e dava quindi un piacevole supporto al corpo.
I Romani, che sono vissuti in epoca più recente, intorno al 200 a.C. fecero dei grandi passi in avanti rispetto ai propri antenati, infatti dormivano su dei giacigli realizzati con grandi sacchi contenenti al loro interno vari materiali: fieno, piume di uccelli e lana.

In seguito, con le Crociate il termine arabo con il quale ci si riferiva al giaciglio usato per dormire arrivò anche da noi in Italia e questo diede dunque origine alla radice della parola materasso. All’epoca tuttavia, e fino circa al XV secolo, il materasso per dormire si presentava sempre come un involucro contenente piume, paglia, ma anche baccelli di pisello, ma l’involucro era più prezioso. La parte esterna veniva infatti rivestita con seta, velluto o cotone.

Infine, poco prima dell’invenzione datata 1871, tra il 1700 ed il 1800 il materasso ricevette una maggiore stabilità in quanto cominciò a venir realizzato con delle canne di bambù agli angoli, con cotone, lana e cocco all’interno, e lino e cotone all’esterno come fodera.

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