Tutte le specie viventi hanno bisogno di riposarsi, anche gli animali ed è curioso scoprire che nonostante le scimmie siano i nostri antenati, il nostro modo di dormire, a livello di quantitativo orario ed alternanza di fasi del sonno è similare a quello dei maiali. Abbiamo quindi deciso di raccogliere le caratteristiche più bizzarre del sonno del mondo animale in modo da andare oltre alle informazioni generiche che sentiamo spesso dire che le specie che dormono più di tutte sono quelle carnivore, mentre quelle che pascolano stanno più sveglie eccetera.
Il sonno dei mammiferi
terrestri
Sarà capitato a chiunque di vedere dormire un cane o un gatto e notare che
assumono delle posizioni buffe, ma anche a nostro avviso scomode…bene, pensate
che le giraffe dormono
spesso piegando il collo e
poggiando la testa sulle zampe posteriori. Per fortuna, i loro sonnellini sono
molto brevi, si parla infatti di circa 5 minuti in quanto basso è il fabbisogno
giornaliero di riposo delle giraffe.
Ancor più impressionante è il modo di dormire dei bradipi, i quali dormono dondoloni! Usano infatti le zampe
per stare aggrappati ai tronchi d’albero e mantengono la loro posizione
orizzontale per diverse ore consecutive…senza cascare!
Il sonno degli animali
marini
Un capitolo decisamente curioso è questo relativo agli animali che vivono in
acqua in quanto hanno abitudini e caratteristiche fisiche uniche, completamente
differenti da quelle degli animali che popolano la terra.
L’amato delfino per
esempio dorme con un occhio
aperto ed uno chiuso. Per mantenersi in vita ha infatti bisogno
di respirare e deve quindi lasciare sempre attiva una parte del cervello.
Solitamente non utilizza l’emisfero controlaterale, tuttavia durante il riposo
l’attività dei due emisferi si alterna non appena uno dei due si addormenta.
Ciò significa che il delfino ha un sonno
vigile, può muoversi anche mentre dorme, nonché scappare in
caso sopraggiungano dei predatori nelle vicinanze.
La maggior parte dei pesci poi, non avendo le palpebre, non chiude gli occhi ed
è l’immobilità il fattore che ne determina lo stato di sonno. Un caso
particolare è il pesce pappagallo,
il quale si crea infatti una bolla
gelatinosa intorno per nascondersi e proteggersi dai
predatori.
Il sonno dei volatili
Assai curioso è anche il modo in cui dormono gli uccelli, perché è vero che si
fermano e si rifugiano nei loro nidi per dormire, ma non tutti: due
specie dormono e volano
contemporaneamente! Si tratta del rondone e della fregata maggiore, due uccelli che
sono spesso entrati nei record di volo senza sosta e che hanno destato
l’attenzione degli studiosi. Il motivo dei loro tragitti interminabili si
riscontra appunto nel loro sonno uniemisferico, che consente loro di riposare,
entrando addirittura anche in fase REM per un brevissimo arco temporale, e
volare allo stesso tempo. Quindi, anche durante il sonno queste due specie di
uccelli riescono a mantenere un perfetto controllo aerodinamico.
Un altro volatile che è in grado di compiere due attività contemporaneamente è
il diamante mandarino,
un uccellino esotico dal piumaggio sgargiante che ripassa il canto mentre dorme.
Un ulteriore caso particolare è dato dal modo di dormire del fenicottero, vale a dire su
una zampa sola.
In passato si riteneva che il motivo di questa sua pratica fosse il
mantenimento di una più alta temperatura corporea, ma è stato recentemente
riscontrato che si tratta di un loro riflesso naturale e che il fenicottero si
sforza meno a stare su una zampa invece che su due. Quindi non vi è nessun
gioco di equilibrismo, ma solo un notevole risparmio energetico, oltre che un
maggiore stato di allerta in caso di pericolo.
Infine, chiariamo che il gesto della maggior parte dei volativi di dormire con
la testa sotto l’ala è
un gesto naturale che serve per evitare la dispersione di calore delle parti
del corpo meno isolate e consente quindi di avere un risparmio d’energia e una
protezione ulteriore dagli attacchi di altri uccelli.