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Monitorare il sonno con un’app: come e perché?

Imparare a dormire meglio, ma soprattutto conoscere il proprio sonno, si può. Dei validi aiuti in tal direzione ci arrivano dalle moderne tecnologie mobile, le quali si concretizzano attraverso delle applicazioni per i nostri smartphone.
Parliamo al plurale, vale a dire di applicazioni, perché attualmente sono disponibili vari servizi per iOS ed Android che offrono tale servizio. Ciò non vuol dire che le app sono tutte uguali, ma che sono utili e la loro utilità è premiata dagli utenti. Il settore si è infatti sviluppato proprio grazie agli utenti che hanno trovato beneficio dallo “sleep tracker” tipico di queste applicazioni, vale a dire dal monitoraggio del sonno e delle sue fasi. Dato che vi sono molti problemi legati al sonno e che si tratta altresì di un qualcosa che tendenzialmente sfugge al nostro controllo, abbiamo una grande motivazione a scoprire il modo in cui dormiamo.

La prima app che consigliamo si chiama Sleep Cycle e si configura a tutti gli effetti come una sveglia intelligente, non solo perché suona con un volume che aumenta gradualmente, ma perché riconosce il momento migliore per svegliarci. Utilizzare questa app e le sue funzionalità è molto semplice: basta solo avviarla indicando un arco temporale utile per il risveglio e posizionare poi il proprio smartphone sul letto. Il giroscopio all’interno del software rileverà in maniera automatica i movimenti ed attiverà la sveglia quando registra dei movimenti nella fascia oraria stabilita. Durante la fase REM difficilmente ci muoviamo, per questo vengono presi in esame i movimenti e correlati al momento di alzarsi, così da evitare risvegli traumatici.
Svegliarsi al momento più opportuno ed in maniera graduale ha i suoi benefici, sia nell’immediato sia nel lungo termine perché aumenta la sensazione di benessere e riposo, in quanto agisce proprio sulla qualità dello stesso.

Un’altra app molto valida è Sleepbot, che è scaricabile su iOS ed Android in forma gratuita. Le funzionalità e le modalità d’uso sono abbastanza simili a quelle appena viste, ma in più si può impostare anche la registrazione dei suoni, che può essere utile per chi ad esempio russa o soffre di bruxismo e vuol capire in quale fase raggiunge i massimi livelli. Anche Sleepbot è dotata di sveglia intelligente e diverse suonerie dolci e soavi per non rendere il risveglio un evento traumatico che si attivano nel momento migliore in concomitanza con la fine di un ciclo del sonno. Inoltre, tutti i dati circa le fasi di sonno di ciascuna notte rimangono in memoria e si possono confrontare, cosa che consente di capire che cosa influenza il proprio sonno in tempi di quantità e di qualità.

Tuttavia, ci teniamo a specificare che i risultati che emergono dall’uso delle applicazioni presentate non sostituiscono i pareri di un medico, quindi in caso di problemi legati al sonno è sempre consigliabile sottoporsi ad un visita di un dottore specialista. Allo stesso modo è importante non cadere in quella che è stata definita “ortosonnia”, cioè nella fissazione eccessiva con gli obiettivi proposti dalle applicazioni. I dati che vi emergono, nonché i consigli che appaiono tra le notifiche di queste app di sleep tracker fanno prese come linee guida generali, ma superficiali, non come un obbligo.

Per questo sulla stessa scia si trovano anche altre app più leggere come SKY.FM che aiuta a migliorare e velocizzare il rilassamento e la qualità del sonno con musiche appunto rilassanti e suoni della natura. Oppure Sleep Talk Recorder che, come si intuisce dal nome stesso, consente proprio di registrare quel che viene detto quando si dorme. Quindi, se siete curiosi di sapere se russate o parlate durante il sonno e volete registrare le parole che pronunciate scaricate l’app, durante l’ascolto vi divertirete sicuramente!

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