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Quali sono le regole della siesta perfetta?

Paese che vai, usanza che trovi: in Spagna, per esempio, troviamo la famosa “siesta”, che in realtà spagnola non è. O meglio, le radici di quest’usanza non sono spagnole, bensì romane. Infatti, l’abitudine del riposo pomeridiano è tipica degli antichi romani ed anche il nome “siesta” deriva da loro.
Le giornate romane erano state suddivise in fasce orarie di 3 ore ciascuna e venivano chiamate “la prima”, “la terza”, “la sesta” e così via. La “hora sexta” era quindi quella che andava da mezzogiorno alle 15, ed era quella in cui si interrompevano i lavori per recuperare le forze attraverso il cibo e un piccolo riposo. È stata questa concessione del riposo del primo pomeriggio, subito dopo il pasto principale della giornata, a tramandarsi ed essere sempre più associato al nome “sesta” che in Spagna si è poi tradotto con “siesta”.

Oggigiorno tutti conoscono la “siesta”, tanto è vero che viene così indicata anche in altre lingue del mondo, e viene inoltre praticata un po’ ovunque soprattutto nei mesi più caldi dell’anno per combattere la tipica spossatezza estiva. Tuttavia, non tutti conoscono anche le regole da seguire affinché la siesta sia perfetta e siano massimi i benefici che ne derivano. Sì perché è stato dimostrato con vari studi che si sono succeduti nel tempo che il sonnellino pomeridiano abbassa il grado di irritabilità e di stress, tanto in estate quanto in inverno. Quindi concedersi un momento di riposo dopo pranzo ha una grande efficacia, purché si rispetti una certa tempistica.

Ecco che la siesta perfetta dovrebbe soddisfare le seguenti 5 condizioni:

1 Breve durata, per la precisione si parla di un arco temporale che va dai 15 ai 30 minuti. Delle piccole variazioni si possono prendere in considerazione in base al luogo, al clima, alla stagione e alle condizioni fisiche in cui una persona si trova; tuttavia oltre 90 minuti di riposo pomeridiano sono sconsigliati in quanto possono causare disorientamento, lasciare intorpiditi, cosa che avrebbe quindi influenze negative sul lavoro e sulle cose da fare, oltre che sul riposo notturno.

2 Comodità, perché si dorme bene, veramente bene quando si è in un luogo ed in una posizione comodi. Addormentarsi nella propria postazione in ufficio con la testa appoggiata alla scrivania per esempio non porta alcun beneficio, anzi! La siesta andrebbe quindi fatta sul letto o sul divano, o se vi abbiamo la possibilità su un’amaca. Il dondolio cullante di questo tipo di supporto garantisce infatti un riposo migliore, più gradevole.

3 Silenzio, non vi devono essere rumori di televisori accesi o persone che parlano al momento del riposo, ma solo silenzio. Per questo occorre rimuovere la suoneria anche dal cellulare e lasciare solamente una sveglia soave come vedremo adesso nel punto successivo.

4 Risveglio naturale, il modo migliore per svegliarsi dal riposo pomeridiano sarebbe quello di udire una voce umana, ma se siamo soli possiamo impostare una sveglia al telefono. L’importante è scegliere una suoneria delicata, soave affinché il risveglio non sia brusco e traumatico, altrimenti si perdono tutti i benefici della siesta.

5 Acqua e cioccolata da assumere subito dopo il risveglio. Il bicchiere d’acqua aiuta a svegliarsi e riprendersi dall’intorpidimento fisiologico, mentre i quadretti di cioccolata sono utili per ricevere una sterzata a livello energetico e rimetterci in marcia, cioè riprendere le attività lasciate a metà o iniziarne di nuove.

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