La materia fiscale non è
facile da masticare, a maggior ragione adesso che sono state introdotte le
dichiarazioni reddituali precompilate online. Poche sono infatti le persone
veramente informate su questi aspetti e a conoscenza della possibilità di
portare in detrazione le spese sostenute per comprare un materasso. Sia esso ad
uso terapeutico o meno, si può recuperare il 19% oppure addirittura il 50% del costo
complessivo.
Ovviamente ci sono dei requisiti da rispettare e delle regole specifiche da
seguire che adesso vi spieghiamo nel dettaglio.
Detrazione al 50% –
Bonus Mobili
Questa possibilità è stata prevista dalla Circolare 29/E del 18/09/2013
dell’Agenzia delle Entrate che per semplicità e comodità possiamo riassumere in
Bonus Mobili (la detrazione spetta per le spese sostenute dal 1° gennaio 2016
al 31 dicembre 2017): la spesa per uno o più materassi, al pari di tanti altri
elementi di arredo, può essere recuperata nella misura del 50% del suo
ammontare se è in corso una ristrutturazione edilizia.
Essa può avere nature diverse, come per esempio una riqualificazione
energetica, o una manutenzione straordinaria o un restauro conservativo, ma
quel che è importante è che i mobili, nonché i materassi, siano acquistati dopo
la data d’inizio dei lavori e che siano pagati con bonifico bancario/postale o
con carta di credito/debito e che questi documenti riportino i dati ed il
codice fiscale del dichiarante. Tale documentazione va allegata alla
dichiarazione dei redditi e va conservata almeno per 15 anni, di cui 10 sono
della ripartizione di tale spesa. Le spese del Bonus Mobili hanno infatti un
tetto massimo di 10.000 euro e sono rimborsate in 10 anni.
Detrazione al 19% –
Spese Sanitarie
In questo caso il requisito fondamentale è l’uso terapeutico del materasso, il
quale deve essere antidecubito. Per il significato preciso di “antidecubito”
rimandiamo al Dlg 46/97 che lo indica come un dispositivo atto a prevenire e/o
curare le lesioni cutanee del corpo dovute a lunghe permanenze nel letto nella
medesima posizione in seguito a gravi patologie.
Quindi, per recuperare il 19% della spesa sostenuta per un materasso ortopedico
antidecubito, al netto della franchigia di 129,11 €, occorre che sussistano i
seguenti requisiti e certificazioni:
– il materasso deve essere un dispositivo medico CE in Classe 1, il che
significa che le sue materie prime sono state sottoposte ai test necessari dai
laboratori certificatori e che il metodo di costruzione abbia seguito il
protocollo per ottenere la marcatura CE, nonché la classificazione di materasso
ortopedico antidecubito;
– il medico curante del dichiarante deve rilasciare una prescrizione medica
indicante la necessità del materasso ortopedico per la patologia del proprio
paziente;
– la fattura e/o lo scontrino dell’acquisto del materasso devono riportare il
codice fiscale della persona che ha sostenuto la spesa e che intende portarla
in detrazione.
A differenza del Bonus Mobili, le spese sanitarie di questa tipologia, vengono
recuperate in un’unica volta nell’anno della dichiarazione dei redditi, fatta
salva la possibilità di dilazionare il credito Irpef in più mensilità. Per
quanto riguarda la documentazione invece, essa va conservata almeno 5 anni
dalla dichiarazione in cui si è presentata in modo da avere tutto in regola in
caso di controlli.
Dato che in entrambi i casi riportati è importante conservare la documentazione, il consiglio è quello di fare delle fotocopie agli scontrini perché con il tempo tendono a scolorire, oppure a crearsi un archivio digitale scansionando tutti i documenti, cosa che oltre a permettere di risparmiare della carta, consente di avere meno ingombro ed accedere con maggiore facilità ai documenti, senza doversi ricordare dove sono stati messi.