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Disturbi del sonno: le parasonnie

Molte persone soffrono di disturbi del sonno, definiti anche parasonnie, oltre ad essere un problema per chi ne soffre possono diventare anche un fastidio per chi gli è accanto. Si classificano in: risvegli confusionali, sonnambulismo e terrori notturni. I risvegli confusionali si verificano con maggiore frequenza rispetto agli altri disturbi, la persona che ne soffre si risveglia e si trova disorientata, parlando lentamente e non riesce a rendersi conto di cosa fa e di cosa sta succedendo, si trova per questo motivo in uno stato confusionale. Ci sono fattori che possono influenzare e favorire questo disturbo come lo stress, le preoccupazioni, la depressione o turni di lavoro notturni. Quando si soffre di questo disturbo raramente il paziente diventa aggressivo ma si possono digrignare i denti e urlare. La durata del risveglio notturno può variare da pochi minuti a qualche ora ed è del tutto soggettivo.

Il sonnambulismo prevede un’attività motoria proprio mentre si continua a dormire, non deve affatto spaventare in quanto si tratta di un disturbo di natura benigna che generalmente regredisce in modo spontaneo. Quando si verifica un caso di sonnambulismo ci si siede sul letto con gli occhi aperti e solo in casi più complessi si cammina o addirittura ci si veste, ma tutto mentre si sta dormendo. Si è sonnambuli solitamente per ereditarietà genetica quindi, se in famiglia ci sono casi, non occorre eccessivamente preoccuparsi. Naturalmente esistono anche dei fattori scatenanti indipendenti dall’ereditarietà che fanno riferimento all’uso di droghe o alcool, oppure fattori emotivi. Per poter essere certi che si tratti di questo disturbo del sonno occorre solo una diagnosi che può essere riferita da chi ha assistito all’episodio.

I terrori notturni o pavor noctornus si riscontrano con grida, tachicardia, agitazione, sudorazione e aumento del tono muscolare. Sonnambulismo e terrore notturno possono anche sovrapporsi, il terrore notturno si verifica con un’incidenza maggiore tra i bambini di un’età compresa fra 3 e 10 anni. Fattori precipitanti possono essere l’asma, le apnee e il reflusso gastro- esofageo. Questi episodi nei bambini si verificano solo durante il sonno notturno e mai durante i sonnellini pomeridiani, il bimbo non sogna ma è proprio come se stesse vivendo in prima persona quella situazione. Purtroppo al momento non si è riusciti a definire con precisione di cosa si tratta poiché non può essere né un sonno normale ma neanche un incubo. Naturalmente il pavor noctornus può colpire anche gli adulti e purtroppo si tratta di uno dei disturbi meno preso seriamente in considerazione che però poi tende ad aggravarsi nel corso del tempo. Durante la manifestazione del disturbo, che avviene 90-120 minuti dopo l’addormentamento, ci si ritrova ad imprecare, agitarsi, calciare, saltare, difficilmente si hanno gli occhi aperti e potrebbe durare anche fino al risveglio al mattino. Gli adulti rispetto al bambino vivono con la medesima intensità quel momento quindi appare essere comunque piuttosto grave e fastidioso il disturbo anche se compare durante l’età adulta.

La “sindrome delle gambe senza riposo” si verifica quando si avverte durante il sonno la necessità di muovere le gambe in modo incontenibile con sensazioni strane agli stessi arti inferiori. Ovviamente occorre valutare in modo appropriato alcuni fattori che incidono: la frequenza, quanto il disturbo incide effettivamente sul sonno, e se i movimenti che poi si eseguono alleviano la spiacevole sensazione. Solitamente ha un collegamento ereditario e si verifica prima dei 45 anni, se si dovesse presentare successivamente a quest’età occorre poi prendere in considerazione altri fattori come il diabete, l’artrite reumatoide, il morbo di Parkinson e la carenza di ferro. In questo caso bisogna individuare bene la frequenza del disturbo per poter capire se esiste un reale collegamento con altri problemi.

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